Rinascimento: i più grandi artisti italiani del XV secolo

L’epoca della rinascita dopo i secoli oscuri del Medioevo: questo è il Rinascimento. I secoli XV e XVI sono, infatti, anni di grande innovazione nel panorama italiano, soprattutto in ambito artistico.

Botticelli e la bellezza: la Nascita di Venere

Si manifesta una nuova visione del mondo e dell’uomo, sempre più al centro di ogni riflessione, in cui il singolo individuo diviene finalmente in grado di autodeterminarsi, di coltivare le proprie doti e di sconfiggere la sorte. Da qui si sviluppa, tra pittori e scultori, l’idea di raffigurare la bellezza del corpo umano nella maniera e nelle forme più realistiche possibili. 

Botticelli e la bellezza: la Nascita di Venere

Uno degli artisti che meglio ha valorizzato la bellezza è Botticelli. Il pittore è sicuramente uno degli artisti rinascimentali più famosi ed è, ancora oggi, altamente apprezzato; tanto che uno dei suoi quadri è stato recentemente venduto all’asta per 92 milioni di dollari, come riportato su Citizen Post.  

Il motivo di tanta fama è da attribuire alla delicata ma sublime bellezza che scaturisce dalle sue opere. Questa è una bellezza consolatoria, trasmessa da figure che, incuranti del male e della sofferenza, vivono in un mondo di equilibrio e di perfezione, comunicando in ogni loro parte i canoni della bellezza rinascimentale, soprattutto femminile. L’esempio che meglio rispecchia questo ideale è il quadro Nascita di Venere, dipinto tra il 1482 e il 1485. La dea Venere, nella sua perfezione, viene mostrata nuda, in parte coperta dai fluenti capelli biondi, in piedi sopra una conchiglia, simbolo di fecondità.

Leonardo Da Vinci: studi sull’Uomo vitruviano

Allievo assieme a Botticelli di uno dei più importanti artisti del Rinascimento fiorentino, Andrea del Verrocchio, è anche Leonardo Da Vinci. Genio rinascimentale indiscusso, è stato un artista poliedrico: pittore, ingegnere, scienziato, architetto e appassionato di anatomia. Infatti, come molti maestri del Rinascimento, anche Leonardo Da Vinci si interessa a ricreare l’immagine dell’uomo perfetto, affrontando la delicata questione delle proporzioni. Il modello per pittori e scultori del XV secolo diviene infatti l’Uomo vitruviano, idea che prende spunto da Vitruvio, architetto romano del I secolo a.C., che, nel suo trattato De Architectura, aveva affermato che l’uomo perfetto può essere contenuto, in piedi e con le braccia aperte, contemporaneamente dentro un cerchio e un quadrato.

Da qui Leonardo Da Vinci, nel 1490, decide di proporne la celebre interpretazione grafica, un disegno a penna e inchiostro su carta, conservato nel Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie dell’Accademia di Venezia. Questa rappresentazione mostra le proporzioni ideali del corpo umano, armoniosamente inscritto nelle due figure considerate perfette: il cerchio, che rappresenta il Cielo, la perfezione divina, e il quadrato, che simboleggia la Terra.

Brunelleschi e la ricerca della perfezione nella prospettiva

Non si può parlare del panorama artistico del XV secolo senza citare il “padre del Rinascimento”, Filippo Brunelleschi. La bellezza e la ricerca della perfezione vengono espressi dal famoso architetto attraverso la sua rivoluzione dei canoni architettonici dell’epoca. È proprio a lui, infatti, che si deve uno degli elementi innovativi di quel periodo: la prospettiva. La prospettiva è un metodo utilizzato per rappresentare, su una superficie piana, oggetti tridimensionali.

Fino alla fine del Trecento, i pittori avevano usato un metodo intuitivo per rappresentare uno spazio che apparisse profondo, mentre, con Brunelleschi, si giunge finalmente a mettere a punto le leggi geometriche della prospettiva scientifica, che fu poi alla base di tutta la pittura del Rinascimento. Attraverso il progressivo decrescimento degli oggetti e la convergenza in un unico punto di fuga delle linee rette, si ottiene l’effetto di profondità dello spazio. Tuttavia Brunelleschi non  ha mai trascritto le sue regole in un trattato, limitandosi a dimostrarle, dipingendo, nel 1416, due tavolette, oggi purtroppo perdute, raffiguranti, in prospettiva, una veduta di Piazza della Signoria a Firenze con il Palazzo Vecchio e una veduta del Battistero.